Come organizzarsi per una piacevole giornata a tartufi con in Lagotto Romagnolo

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Come organizzarsi per una piacevole giornata a tartufi con in Lagotto Romagnolo

Fermo restando l’obbligo di sostenere l’esame volto al riconoscimento del “tesserino” per la cerca del tartufo bianco, prima di iniziare la cerca del tartufo bisogna seguire alcune regole di buon senso, educazione e, soprattutto, sicurezza.

La prima cosa da fare è individuare, qualche giorno prima, la zona che si intende visitare: sarebbe buona norma fare un sopralluogo a piedi e senza cane in modo di essere sicuri di non trovare brutte sorprese durante la giornata di cerca.

Bocconi avvelenati, wurstel farciti di chiodi e fil di ferro ci fanno capire che quella in cui ci troviamo è una zona sicuramente da evitare, per volere di chi, nella demenza, crudeltà e ignoranza assoluta, ha deciso di limitare la “propria zona”.

Sarebbe (il condizionale è d’obbligo, vista la gelosia che corre tra i cavatori, ma lo diciamo lo stesso) buona regola non recarsi a tartufi da soli: essere accompagnati da un collega o da un amico potrebbe salvarvi la pelle in caso di attacco da parte di cinghiali o vipere, per cui una chiamata tempestiva al 118 potrebbe essere decisiva.

Attrezzarsi: vanghetto e/o unghia, gli unici attrezzi riconosciuti per aiutare il cane nell’estrazione del tartufo.

Per questi attrezzi esistono dimensioni ben precise a seconda della regione in cui si intende andar per tartufi.

Oltre alle attrezzature fisiche, bisogna equipaggiarsi con acqua fresca per cani e conduttore, premietti per i cani, spuntino per il conduttore, siringa senza ago e acqua ossigenata da far ingerire al cane al fine di indurre il vomito qualora aveste il sospetto che abbia assunto del veleno, prima di correre immediatamente dal vostro veterinario.

Tesserino sempre al seguito e non più di due cani: è illegale andar per tartufi con più di due cani al seguito. Pena la contravvenzione da parte dei carabinieri forestali, i quali prontamente provvederanno anche al controllo di documenti e tesserino.

Non più di un kg al giorno: come per i funghi, anche per il tartufo è valido il limite massimo di raccolta giornaliera, ravvisato in un kg. Pena il sequestro del raccolto e la contravvenzione da parte dei carabinieri forestali.

Occhio al calendario e richiudete le buche: è vietato dalla legge andare a tartufi fuori dal periodo di raccolta stabilito dal Consiglio Regionale della regione di appartenenza.

Inoltre è importante non incitare, né addestrare il cane al riporto, in quanto, sempre per legge, la buca scavata dal cane va immediatamente richiusa dopo l’estrazione del tartufo, in modo da permettere a nuovi tartufi di riprodursi nelle annate a venire.

Femmina calore? No grazie: l’unica regola non scritta è quella che riguarda la conduzione di cagne in calore in zone tartufigene.

La buona educazione e il rispetto per i colleghi dovrebbe portare a non andare a tartufi con cagne in calore: potreste rovinare la giornata a colleghi al cui seguito vi sono cani maschi interi e rischiereste di trovarvi in una discussione in cui risultereste quanto meno poco professionali, anche se, ribadiamolo, non è vietato condurre cagne in calore in zone tartufigene ad alta frequentazione.

Lagotto o non lagotto, andare a tartufi è un’esperienza unica: il legame che si crea tra cane e conduttore è qualcosa di speciale, affascinante.

Assistere ad una giornata di cerca del tartufo è un’esperienza che pochi hanno avuto la possibilità di vivere, ma l’impegno della nostra azienda per il prossimo anno sarà quello di organizzare e sponsorizzare delle giornate di cerca al tartufo aperte a tutti, soprattutto ai bambini, per dare a tutti la possibilità di conoscere ciò che è alla base di uno dei prodotti più ambiti e costosi del mondo: il naso di un cane e l’amore del suo conduttore.