A volte le minacce per la salute del nostro cane possono provenire dai suoi organi interni. Non è raro che il nostro animale domestico entri in contatto con dei parassiti intestinali, appartenenti a diverse specie.
I sintomi possono essere molto diversi tra di loro, per questo motivo è importante consultare subito il veterinario se il nostro amico a quattro zampe mostra dei comportamenti anomali.
Continuate a leggere per sapere di più sulle specie più comuni e su come riconoscerle.
I parassiti intestinali: cosa c’è da sapere
Questi parassiti si annidano nell’intestino del cane, dove trovano un ottimo habitat per crescere e riprodursi. Nella maggior parte dei casi, generano le loro uova direttamente nell’intestino dell’animale, per poi espellerle attraverso le feci. Per questo motivo, bisogna fare attenzione a ciò che il cane tocca o annusa mentre lo portiamo fuori per una passeggiata. Può bastare anche un minimo contatto con le feci di un altro cane per dare il via a una vera e propria infestazione all’interno dell’apparato digerente.
I sintomi possono essere molteplici ma in generale è importante fare attenzione a tutto ciò che riguarda l’intestino o lo stomaco, come ad esempio emesi, perdita di peso, dissenteria e sangue nelle feci.
Nella maggior parte dei casi, questi vermi si possono eliminare usando dei prodotti specifici. Il veterinario potrà indicarvi quale sia il più adatto per il vostro cane, in base alla sua età e alla sua stazza.
Le specie più diffuse
Le specie di parassiti intestinali più diffuse in Italia sono essenzialmente quattro: la tenia, gli anchilostomi, i tricuridi e gli ascaridi.
La tenia si differenzia per la sua struttura, diversa rispetto a quella degli altri vermi. Ha un corpo suddiviso in vari segmenti, ognuno dei quali può essere staccato per diventare un nuovo esemplare.
Per questo non sono necessarie le uova per una sua diffusione ma basta che anche solo uno di questi segmenti finisca all’interno delle feci. Bisogna fare molta attenzione perché la tenia può entrare nell’organismo degli esseri umani. Per una buona prevenzione, è fondamentale lavarsi le mani prima di metterle in bocca, una buona abitudine da insegnare fin da subito ai bambini.
Gli anchilostomi sono una specie considerata non particolarmente pericolosa. Questo verme si riconosce perché ha una forma a uncino: si aggrappa all’intestino e si nutre del sangue. Nei cani adulti non provoca grandi problemi, ma nei cuccioli la carenza di sangue può rivelarsi un vero problema per la salute: si va dall’anemia, tipica dei casi più leggeri, a delle conseguenze che possono rivelarsi anche fatali.
Al contrario, i tricuridi possono essere molto pericolosi. A volte restano silenti per molto tempo, prima di iniziare a mostrare tutti i principali sintomi della loro presenza, tra cui una forte dissenteria e una perdita di peso anomala.
Le uova dei tricuridi hanno una grande resistenza negli ambienti inospitali, e possono restare inattive, completamente sopite, anche per diversi anni. Tra i fattori che possono indicare la presenza dei tricuridi, ricordiamo il sangue nelle feci.
Infine, ci sono gli ascaridi.
Così come gli anchilostomi, non sono particolarmente pericolosi. Sono in grado di generare molteplici uova, e spesso la trasmissione avviene nelle prime settimane di vita, dalla mamma ai suoi cuccioli. Tra i sintomi più comuni, possiamo citare il gonfiore addominale, a cui si accompagnano dissenteria ed emesi.